Benedetto XVI, impariamo ad amare come Caterina da Siena

il 24/11/2010 - Redazione

All’udienza generale del mercoledì, Papa Benedetto XVI ha illustrato la figura di santa Caterina da Siena che “pur consapevole delle manchevolezze umane dei sacerdoti”, ebbe sempre “una grandissima riverenza per essi: essi dispensano, attraverso i sacramenti e la parola, la forza salvifica del sangue di Cristo”. Alle oltre 9mila persone presenti alla catechesi, Benedetto XVI ha ricordato la Santa senese vissuta nel XIV secolo, in un’epoca che il Papa ha definito “travagliata per la vita della Chiesa e dell’intero tessuto sociale in Italia e in Europa. Tuttavia, anche nei momenti di maggiore difficoltà, il Signore non cessa di benedire il suo Popolo, suscitando Santi e Sante che scuotano le menti e i cuori provocando conversione e rinnovamento”.

Caterina da Siena – Nata nel 1347, a 16 anni Caterina spinta da una visione di San Domenico, entrò nel Terz’ordine domenicano, le Mantellate. Una vita dedicata alla preghiera, alla penitenza, alle opere di carità e soprattutto agli ammalati, tanto che la fama della sua santità si diffuse ben presto. “Fu protagonista – ha ricordato il Papa - di un’intensa attività di consiglio spirituale nei confronti di ogni categoria di persone: nobili e uomini politici, artisti e gente del popolo, persone consacrate, ecclesiastici, compreso il Papa Gregorio XI che in quel periodo risiedeva ad Avignone e che Caterina esortò energicamente ed efficacemente a fare ritorno a Roma”. Operò per “la riforma interiore della Chiesa e per favorire la pace tra gli Stati”. Anche per questo Giovanni Paolo II l’ha dichiarata compatrona d’Europa: “il Vecchio Continente non dimentichi mai le radici cristiane che sono alla base del suo cammino e continui ad attingere dal Vangelo i valori fondamentali che assicurano la giustizia e la concordia”.

La canonizzazione – Sulla forte personalità di Caterina da Siena, canonizzata nel 1461 si era costruita una vera e propria famiglia spirituale. Erano persone affascinate dall’autorevolezza morale della giovane senese. Molte persone furono anche impressionate dai suoi fenomeni mistici, come le estasi. Molti senesi che si misero al suo servizio la chiamavano "mamma", perchè come figli spirituali da lei attingevano il nutrimento dello spirito. E, infatti, il Papa ha concluso l’udienza sottolinenando che “da santa Caterina noi apprendiamo la scienza più sublime: conoscere ed amare Gesù Cristo e la sua Chiesa”.

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