“Bastava una carezza”, storie di donne tra violenza di genere e voglia di tenerezza ad Arezzo

il 22/01/2016 - Redazione
Un incontro per presentare l’ultimo libro di una delle scrittrici più promettenti del panorama toscano. Sarà lo scrittore e giornalista Francesco Maria Rossi a presentare il volume “Bastava una carezza” (ed. Sef) della giovane aretina Serena Milaneschi e a discuterne con l’autrice. L’appuntamento è per martedì 26 gennaio alle ore 21.30, al circolo culturale Aurora (piazza Sant’Agostino), nell’ambito della rassegna AuroraLibri.
 
L’incontro - Per Serena Milaneschi – al secondo volume, dopo l’esordio di due anni fa con “Negli occhi di chi guarda” (ed. Giovane Holden) - sarà l’occasione di raccontare ad Arezzo i temi che stanno alla base di “Bastava una carezza”, undici racconti nei quali i personaggi si muovono sullo sfondo di un’eterna lotta, quella tra il bene e il male e scegliere da che parte stare è fondamentale, poiché l’equilibrio tra il precipizio dell’indifferenza e le braccia calde di una tenerezza umana, che sola potrebbe salvarli, è flebile e precario. In molti casi protagoniste sono le donne - Clelia, Nina, Iris, Creusa, Grazia – dai nomi familiari, comuni. Ma il libro contiene anche storie di ragazzi alle prese col passaggio delicato tra il mondo sognante dell’adolescenza e quello disincantato degli adulti. Al di là della storia che ognuno porta con sé, sono personaggi che rincorrono la tenerezza di un amore che fa da comune denominatore a tutto il libro. “I miei personaggi – racconta l’autrice - non sono affascinanti o accattivanti, sono normali e anzi, alcuni di questi odiosi, come la moralista Clelia de Lo scandalo, oppure disperati, come il marito protagonista de La vicina di casa. Sembrano quasi tutti burattini in balìa delle circostanze fino a che non capita loro qualcosa e sono costretti a svegliarsi e prendere in mano la loro vita, fino a che non si accorgono che l’amore sta al centro della vita e solo vivendolo a pieno possono sentirsi uomini e donne completi”.
 
La pubblicazione - Il volume presenta uno stile narrativo semplice e diretto che fa leva sulle immagini prima ancora che sulle parole, lasciando che siano le emozioni del lettore a venire fuori come un fiume in piena. Sono storie, quelle che si snodano lungo gli undici racconti, che sembrano prese da fatti di cronaca o da scorci di vita quotidiana e che possono farci affondare nel buio oppure donarci la forza di aggrapparci alla luce. Non a caso, è proprio questo l’immenso potere dei racconti che accompagnano il lettore sul cammino di un’immedesimazione completa e lo spingono a cimentarsi con un epilogo personale, una chiave interpretativa che molto spesso viene appena suggerita dall’autrice.
 
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