Arriva in libreria “Il camoscio e il borraccino” di Vito Taccone

il 01/02/2011 - Redazione

Ad oltre tre anni dalla scomparsa del mitico camoscio d’Abruzzo, arriva in libreria il “Camoscio e il borraccino”, il libro più dvd, realizzati da Gianluca Arcopinto ed Elisabetta Pandimiglio, ed editi da Limina. Un libro che più che una semplice biografia, è il racconto del più popolare sport italiano degli anni Sessanta, di quel ciclismo che non esiste più attraverso le gesta di uno dei suoi leggendari protagonisti. Il tutto narrato a partire dall’ultima esclusiva intervista realizzata a Vito Taccone dagli autori poco prima della sua scomparsa, integrata da storie e testimonianze poetiche e intense dei protagonisti di quegli anni, da Pasolini ad Antonioni, che ricostruiscono l’epoca in cui ha vissuto questo combattente ostinato, che a sessantacinque anni non ha perso verve e ironia.

Il volume - Insomma la storia, raccontata in prima persona, di un personaggio leggendario della storia del pedale, spesso discusso, ma sempre amatissimo dalla gente, perché vero ed onesto fino in fondo e capace di interpretare il ciclismo e le sue imprese umane, come pochissimi prima di lui. Le sue imprese, le sue fughe straordinarie: vittorie e brucianti sconfitte. Un pezzo fondamentale della storia di questo sport. Un interprete purtroppo ormai lontano dal ciclismo di oggi e dai suoi scandali e proprio per questo straordinariamente attuale. Un uomo che anche una volta sceso di bicicletta rimase se stesso, un po’ guascone e irriverente, non a caso Sergio Zavoli lo volle come commentatore fisso del suo Processo alla Tappa e con lui entrò spesso in polemica. Un omaggio ad una figura incredibile, che pur di proclamare la sua innocenza dalle accuse giudiziarie che lo coinvolsero e forse lo portarono alla morte, fu capace di legarsi davanti al tribunale. Morì per un infarto il 15 ottobre del 2007, all'età di 67 anni. La sua fuga più lunga, che consegna alla memoria di tutti un personaggio inimitabile.

Gli autori - Elisabetta Pandimiglio, regista e autrice, ha scritto e diretto oltre 60 lavori: lungometraggi di finzione, documentari, corti narrativi, video e spot, ottenendo numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, tra cui 3 menzioni speciali ai Nastri d’argento. È tra le fondatrici del Telefono Rosa. Ha pubblicato saggi, inchieste, racconti su condizione femminile e disagio sociale e il romanzo Ilia di notte (Datanews 2001). Il suo ultimo film Mille giorni di Vito ha partecipato alla Mostra d’arte cinematografica di Venezia 2009, ha vinto il Festival del Cine Italiano a Madrid 2009 ed è entrato nella cinquina finalista dei Nastri d’argento 2010.
Gianluca Arcopinto, nato a Roma nel 1959, produttore cinematografico, regista, sceneggiatore, ha scritto articoli di politica cinematografica su varie riviste; le raccolte di poesie Raffaele e altri nove ritratti (1979) e Utopismo (1981) edite da EIV; la
raccolta di racconti A reti bianche (Valter Casini Editore, 2006), il saggio Mi dicevano Pablo (Bunker Lab, 2007), e ha curato il volume con dvd Le parole del futuro, la ballata di Nichi Vendola (Limina, 2010). Ama il calcio. Vive a Roma, ma sogna di trasferirsi ad Alessano, in Salento.

 

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