Antonio Dikele Distefano alla libreria IBS+Libraccio con “Chi sta male non lo dice”

Firenze il 03/04/2017 - Redazione
Una storia di mancanze, assenze, abbandoni, di come è difficile credere nella vita quando questa ti toglie più di quanto ti dà. è la storia di Yannick e Ifem raccontata da Antonio Dikele Distefano nel libro “Chi sta male non lo dice” (Mondadori) che verrà presentato alla libreria IBS+Libraccio di Firenze, in via De’ Cerretani, martedì 4 aprile alle ore 18.00. Insieme all’autore sarà presente Divier Nelli.
 
Il romanzo - Questa è la storia di due ragazzi. Una storia iniziata in un quartiere dove a cadere a pezzi sono le persone prive di impalcature, schiave delle condizioni economiche al punto di attaccarsi al lavoro rinunciando così alla vita. Dove chi non ci riesce beve fino ad annullarsi e alza le mani sui figli e sulle mogli dietro imposte serrate. Dove la gente sa e non fa nulla. Perché addosso tutti hanno  l’odore dei poveri e le scarpe consumate di chi è abituato a frenare in bici coi talloni. Una storia di sogni infranti che i figli ereditano dai genitori, partiti dall’Africa per “na Poto”, l’Europa, senza sapere che questo paese non è pronto ai loro tratti del viso né preparato a sostenere le loro ambizioni. Basta avere la pelle un po’ più scura per essere preso di mira, il taglio degli occhi diverso per sentirsi intruso, un cognome con troppe consonanti per sentirsi gli sguardi addosso. In questa desolazione, Ifem prova a colmare il vuoto che la mangia da dentro con l’amore. Quello per Yannick. Un ragazzo che sembra inarrestabile. “Ifem, non ci fermeremo finché non capiranno che non siamo neri che si sentono italiani, ma italiani neri” le ripete continuamente. Ma pian piano quell’amore, come tutto attorno a lei, svanisce. Ne rimane solo un’ombra sottile nelle linee immaginarie che lei traccia sulle labbra di lui mentre dorme. Uno dei pochi momenti in cui Yannick sembra quieto. Perché a fermare la sua corsa è la cocaina. Iniziata per noia, quasi per caso, perché  lui è cresciuto in un quartiere popolare dove tutti almeno una volta hanno provato, anche i preti. E perché per un attimo la polvere bianca riempie qualsiasi vuoto – ti fa sentire come avessi dentro tutto il ferro della torre Eiffel –, ma poi si porta via tutto. Chi sta male non lo dice non è però solo un pugno nello stomaco, è  soprattutto la storia di come i fiori spuntano anche nel cemento. Di come c’è sempre un modo per salvarsi, l’importante è non rinunciare, non smettere mai di amare la vita.
 
L’autore - Antonio Dikele Distefano ha ventiquattro anni e ha origini angolane. Ha pubblicato con Mondadori i  romanzi bestseller “Fuori piove, dentro pure, passo a prenderti?” (2015) e “Prima o poi ci abbracceremo” (2016).
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