Anche i miliardari piangono. Ma fanno una vita da granduchi. Parola di Antonio Caprarica

il 10/08/2010 - Redazione

Ma i miliardari sono felici? Questa una delle domande a cui a risposto Antonio Caprarica, notissimo giornalista Rai inviato a Londra per tanti anni e ospite d’eccezione di una serata della rassegna culturale Viareggio Incontri. Caprarica, intervistato da Ilaria Bonuccelli, ha presentato il suo libro “Granduchi di Soldonia, eccessi e follie dei miliardari globali che se la ridono della crisi” (Sperling & Kupfer). Percorrendo in lungo e in largo la terra di “Soldonia”, dunque, tra gli Abramovich, gli Islailov, i Mittal, i Mansour bin Zayed e gli altri membri dell'ultraesclusivo club dei “vergognosamente ricchi”, Antonio Caprarica si imbatte in caveau stracolmi di denaro, in regge da mille e una notte, in porti zeppi di panfili, luoghi dove si determinano gli indirizzi dell'economia mondiale.

Come si diventa miliardari a Soldonia - “I granduchi di Soldonia” tocca un tema stuzzicante anche se un po’ impalpabile; sciorina nomi e cognomi di russi, arabi, indiani, cinesi. Insomma, dei nuovi super ricchi, pronunciando cifre in miliardi di dollari, di cui quasi non si riesce a capire la reale entità, tanto sono lontane dalle cifre che siamo abituati normalmente ad ascoltare. “Qui invece si tratta di tanti zeri - dice Caprarica - ci sono un migliaio di persone al mondo che concentrano nelle loro mani qualcosa come 3.600 miliardi di dollari di patrimonio privato. Molte di queste ricchezze si sono gonfiate solo negli ultimi anni. Dalla metà degli anni ’80, con la deregulation della finanza e il boom della finanza creativa”. Ma come si diventa super ricchi in così poco tempo? Caprarica ripercorre l’intervista fatta nel 1993 a Konstantin Borovoi, fondatore della Borsa russa, allora uno dei primi miliardari della ex repubblica sovietica. A lui, chiese proprio l’origine delle sue fortune e Borovoi rispose di non aver “mai sentito di nessuno che sia riuscito in modo onesto a diventar così ricco”. “Una risposta fin troppo onesta che fa sorridere”, è il commento del giornalista-scrittore.

Anche i miliardiari piangono - I miliardari non sono però tutti uguali, spiega: ci sono i granduchi, soprattutto russi, che quando diventano esageratamente ricchi ostentano quello che hanno con mega yacht, mega ville, e comportamenti eccessivi e discutibili, come accendere un sigaro con un biglietto da cento dollari. Ma ci sono anche i super ricchi, che preferiscono mantenere un basso profilo e destinare buona parte delle loro fortune ad opere di beneficenza, come Bill Gates che ha deciso di lasciare ai propri figli solo l’1% del proprio patrimonio. La ricchezza smisurata ha, naturalmente, anche i suoi aspetti negativi, primo su tutti la mancanza di sicurezza e l’esigenza continua di proteggersi. Un aneddoto raccontato è quello del miliardario russo Abramovich, che ha cominciato con una bancarella in una piazza di Mosca e adesso si muove sullo yacht personale “Eclipse”, il più lungo del mondo con i suoi 167 metri, oltre al sottomarino privato, per eventuali vie di fuga. Ebbene, ha rivelato Caprarica, su quel natante è stato fatto installare perfino un sistema di puntamento anti missile. “Eh sì, perché quando stai seduto su una montagna d’oro – ha chiuso sornione -, qualche nemico inferocito lo hai di sicuro”.

Chiara Masini

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