Penultimo appuntamento con A veglia nell’orto, la rassegna organizzata dalla compagnia teatrale Aresteatro, diretta da Francesco Burroni in collaborazione con la cooperativa sociale “La Proposta” e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena. Giovedì 2 settembre (ore 20) a Siena, nell’Orto de’ Pecci, è di scena lo spettacolo “Figli della stessa lupa”

Siena e Roma - Si narra che Siena fu fondata da Senio, figlio di Remo, scampato al perfido zio Romolo. Senesi e romani sarebbero, quindi, stati allattati dalla stessa lupa, quella che possiamo vedere riprodotta in molte strade della Capitale così come nella nostra città. Sicuramente, leggenda a parte, esiste un legame culturale tra le due città: sia senesi che romani sono strettamente imparentate con gli antichi etruschi e da questi hanno ereditato il senso dell’ironia e della leggerezza che si traduce, a livello di cultura popolare, nel gusto per la satira. Tra gli autori della letteratura popolare le somiglianze sono tantissime, prime tra tutte l’uso del vernacolo e la forma poetica del sonetto.

L’evento - Lo spettacolo metterà proprio a confronto queste due culture poetico-popolari attraverso i cantori più conosciuti della romanità, Belli e Trilussa, e i poeti vernacolari senesi, da Giovannelli, Felici, Fontani, Giannelli padre e figlio, Fini, Landini, fino agli allievi del Laboratorio del sonetto.
“Figli della stessa lupa” è interpretato dal senese Francesco Burroni e dal romano Julio Solinas, entrambi attori storici del Math d’improvvisazione teatrale.

Info - Il costo per la serata (cena vegetariana + spettacolo) è di 25 euro. I posti sono limitati, quindi è indispensabile la prenotazione al 0577/222201 (preferibilmente entro il giorno precedente, 1° settembre) oppure a info@ortodepeci.it