A scuola nelle Stanze del Desiderio con gli studenti dell'Istituto d'Arte di Siena

il 21/11/2011 - Redazione

Ammirazione, curiosità ed un pizzico di timore reverenziale. Sono questi i sentimenti della classe IV B dell’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna, attesa oggi da una lezione quanto mai particolare e stimolante, quella che si terrà al Santa Maria della Scala. In cattedra il maestro Milo Manara che svelerà e guiderà i ragazzi e le ragazze della scuola senese tra le opere esposte nell’antologica a lui dedicata, “Le stanze del desiderio”.
Chi c’è già stato, chi ha potuto visitare la mostra, conferma il fascino e la bellezza dei disegni custoditi al suo interno, sottolineando anche il bell’allestimento che fa da cornice al percorso espositivo. «Siamo molto curiosi – conferma Leonardo -, dato che sarà proprio Milo Manara a guidarci all’interno della mostra». «Non sarà sicuramente una guida come le altre, questo è certo», continua sulla stessa linea Giada. Per questi giovani artisti e artiste del domani, l’arte è vissuta in modo prettamente sentimentale e rappresenta tutta la volontà di poter esprimere la propria interiorità e le proprie sensazioni. «Cercheremo di capire cosa pensa mentre disegna, a cosa s’ispira – rispondono in coro -, quale è stato il momento che ha dettato la mano nel tratto». Le parole dei ragazzi s’inseguono e si sovrappongono freneticamente. Emerge l’auspicio di Gianni: «Spero che ci possa insegnare qualcosa, sia dal punto di vista tecnico che espressivo. Una delle mie più grandi curiosità è scoprire quali siano stati gli input per fare l’artista e soprattutto nel genere dell’eros. A mio parere il più difficile da rappresentare e raffigurare».
Tra i banchi di scuola del Buoninsegna il tema dell’eros e della sua raffigurazione è ben presente nei libri e nelle lezioni, e tutta la classe sembra aver nozioni specifiche e competenti sul tema. «Le donne raffigurate nell’arte moderna hanno perso quella dimensione simbolica e “idolatrata” del passato per la loro funzione generatrice – commenta Simona -. Oggi sono viste quasi più come un oggetto ed anche nelle opere di Manara ci si potrebbe fermare superficialmente a questo aspetto». Il tema però è vivo in tutta la IV B e il ragionamento è portato avanti da Leonardo: «C’è l’erotismo ma non solo. Dietro i disegni si vede distintamente il lavoro di ricerca e di approfondimento per mettere in scena i suoi racconti. Sono sempre opere molto “ricercate”».
La rappresentazione della figura femminile. È questo un altro degli aspetti che maggiormente affascina e impressiona gli alunni della IV B. «Nelle opere di Manara la donna è rappresentata non sempre in maniera fedele alla realtà – sostengono Anastasia e Giada -. Sembrano molto più delle modelle. Anche se questo, ormai, fa parte dell’immaginario attuale e, quasi sempre (nella pubblicità, in tv, al cinema), le donne vengono rappresentate in un modo idealizzato e “stereotipato”. Anche questo fa parte della descrizione del tempo in cui viviamo».
Un altro dei temi caldi che alimenta le attese dei ragazzi e delle ragazze che incontreranno Manara è il raffronto con il mondo e la forma artistica del fumetto. Una modalità espressiva che si presta molto per rappresentare fantasie, sensazioni e sentimenti e che piace molto agli alunni dell’Istituto d’arte senese. In tanti ammettono anche di cimentarsi nella realizzazione di opere fumettistiche ideali, a detta di molti, per la messa in scena di un qualcosa che difficilmente si potrebbe descrivere in altre forme visuali o attraverso l’oralità e la scrittura. «Il fumetto è un mondo parallelo, immaginifico e verosimile – afferma Sara dagli ultimi banchi della classe -. È una realtà a sé stante. E noi che ci cimentiamo con questa forma d’arte possiamo sbizzarrirci in modi assolutamente diversi e originali. Possiamo creare un mondo totalmente diverso che ci diverte e ispira. Oppure fare avvicinare il fumetto alla realtà per rendere il disegno più realista e meno noioso».
Intanto l’ammirazione e la crescente attesa si traducono negli sguardi sognanti degli alunni della IV B. Oggi la campanella suonerà “nelle Stanze” del Santa Maria della Scala.

Andrea Frullanti

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