A Lunedilibri il 21 novembre salgono in cattedra Luca Lenzini, Antonio Melis e Antonio Prete

il 18/11/2011 - Redazione

La traduzione poetica è al centro del prossimo appuntamento d’autore conLunedilibri. Lunedì 21 novembre, alle 17,30, a Siena, nell’Aula Magna del Rettorato, l’Assessore alla cultura Lucia Cresti dialogherà con Luca Lenzini, scrittore e direttore della Biblioteca dell’Ateneo senese; Antonio Melis, ordinario di Lingue e Letterature ispanoamericane all’Università di Siena; e Antonio Prete, ordinario di Letterature comparate, scrittore e poeta. Un argomento di particolare interesse, affrontato in due recenti pubblicazioni: “Lezioni sulla traduzione” (edizione Quodlibet) di Franco Fortini e “All’ombra dell’altra lingua” (ed. Bollati Boringhieri) di Antonio Prete.

La traduzione poetica - Come scrive Prete “tradurre è trasmutare una lingua in un’altra lingua. Un testo in un altro testo”. E fin qui tutto sembrerebbe chiaro. Invece proprio da qui muove la questione: come può una “voce” diventare un’altra “voce”? Il traduttore si trova, nei confronti dell’autore, a dover affrontare, contemporaneamente, un atto d’amore e uno di sfida. L’amore nell’avvicinare, il più possibile, la sua voce alla voce dell’altro, anche se la traduzione, comunque, non riuscirà a preservare tutte le sfumature di colui che ha scritto per primo. La sfida, allora, si innescherà, proprio, su questo terreno. Dovrà entrare nel cuore della parola altrui e portare quella parola nel vivo di un’altra lingua. Per far questo il traduttore deve conoscere in profondità l’autore e in tutti i particolari, anche i più nascosti, il testo che vuole traghettare nella terra della nuova lingua. Al traduttore, quindi, il ruolo anche di mediatore interculturale, in grado di rendere visibili i pensieri nascosti sotto le parole, ma anche, come accade nella traduzione della poesia, i ritmi, i silenzi, la musica. A tutto questo va aggiunto poi un altro elemento, in grado di modificare l’atto del tradurre: la dimensione temporale. Del resto, infine, come scrive Lenzini nella premessa alla pubblicazione che raccoglie le “Lezioni sulla traduzione” di Franco Fortini “La traduzione è un luogo privilegiato di riflessione e insieme di sperimentazione”. Quindi, ancora tutta in divenire.

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