A Leggere è Volare gli enigmi di Stefano Bartezzaghi e un libro sulle “mamme acrobate”

il 14/11/2013 - Redazione

C’è chi colleziona farfalle, chi conserva gelosamente soldatini. Stefano Bartezzaghi raccoglie enigmi, e presenterà la sua collezione venerdì 15 novembre a Leggere è volare. L’appuntamento è alle ore 21 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi. Giornalista, saggista, studioso di linguistica, docente di "Teorie della creatività" all’UILM di Milano, Bartezzaghi è uno studioso dei giochi di parole. La Collezione Bartezzaghi, che l’autore presenta come figurine di un album, come modelli che lui considera adatti per il tempo libero e per il tempo di lavoro, e per più di una stagione, parlerà della lingua che impieghiamo in politica, nella società, in letteratura, nel privato, e dell’idea, almeno in parte mitologica, che abbiamo della creatività. Aprirà la serata il saluto del rettore dell’Università Angelo Riccaboni. Presenta il professore Simone Beta.

Altri incontri - Sempre venerdì 15 novembre, dalle 9,30, all’Istituto Comprensivo San Bernardino, Massimo Birattari presenta il suo libro Scrivere è un gioco da ragazzi (Feltrinelli Kids), un vero romanzo che vuole rispondere a un’esigenza fondamentale: fornire a ragazzi, insegnanti e genitori una serie di idee e consigli per imparare a scrivere in italiano. Dalle ore 10, al Liceo della Formazione, Valeria Della Valle e Giuseppe Patota presentano Piuttosto che (Sperling & Kupfer), un libro in cui gli autori elencano 300 errori molto comuni, veniali o gravi. Li hanno trovati disseminati nei giornali, nelle chat e nei blog e, in gran numero, nelle conversazioni televisive e nelle dichiarazioni di personaggi pubblici. Attraverso i “cattivi esempi” i due linguisti hanno messo a punto uno strumento utile e divertente per un veloce “ripasso” delle forme da evitare in vista di un compito, di un esame o di un concorso.

Di mamma ce n’è più d’una - Sabato 16 novembre alle ore 17,30 alla Biblioteca Comunale degli Intronati la scrittrice Loredana Lipperini presenta il suo libro Di mamma ce n’è più d’una (Feltrinelli). Oggi i media chiedono alle donne di allattare e di dedicare ogni istante del proprio tempo ai figli di chiudersi in casa, fare il sapone da sole e lasciare libero il proprio posto di lavoro. Così salveranno il paese, forse il mondo, dalla crisi economica. Oppure, se proprio vogliono lavorare, devono diventare “mamme acrobate” per conciliare lavoro e famiglia e di farlo con il sorriso sulle labbra. Nell’Italia dove il mito della maternità è potentissimo, per le madri si fa assai poco sul piano delle leggi, dei servizi, del welfare, dell’occupazione, dell’immaginario. Ma invece di unirsi, le donne si spaccano: le fautrici dei pannolini lavabili contro le “madri al mojito”, madri totalizzanti contro le madri dai mille impegni, femminismi contro femminismi.

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