Primo appuntamento del 2023 con l’iniziativa di Toscanalibri "
10 autori per 10 temi – Come una biblioteca dell'identità toscana", finalizzata a ricavare una ‘summa’ dei segni distintivi della ‘toscanità’, così come, nel tempo, è stata plasmata da molteplici fattori. Abbiamo chiesto a dieci autori di attingere ai nostri scaffali per suggerire alcuni libri riconducibili a dieci temi connotanti le peculiarità della Toscana.
Simona Bertocchi propone oggi alcuni volumi attraverso cui conoscere e approfondire aspetti di quel ‘carattere’ regionale che è andato formandosi attraverso l’enogastronomia.
Ci sono tanti modi per far conoscere un territorio, ma il modo forse più succulento consiste però nell’accompagnare il lettore in un viaggio nella tradizione enogastronomica del territorio stesso, incuriosendolo e solleticandogli i sensi. Del resto la storia di un luogo passa anche e soprattutto dall’approccio con la cucina, dal sapore dei suoi frutti, dai metodi di preparazione, dai riti dei commensali intorno alla tavola. Ecco quindi i miei suggerimenti di cinque letture capaci di raccontare la storia della Toscana attraverso i prodotti della sua terra e le tradizioni di una millenaria cultura contadina.
Il primo libro che tengo a suggerire è dedicato ad uno dei prodotti simbolo della Toscana nel mondo, sua maestà il Brunello di Montalcino. Il suo titolo è “
Brunello, ritratti a memoria. Luoghi, persone e storia di un mito” (Fattoria dei Barbi Edizioni) di
Stefano Cinelli Colombini che nel suo libro narra proprio la memoria di un territorio e del suo prodotto più prezioso. Il testo è dedicato ai tanti personaggi che hanno fatto la storia di Montalcino e del suo Brunello. L’autore unisce la storia e le storie, le leggende e la cronaca, le persone e i personaggi provenienti dall'archivio privato di Casa Colombini Cinelli per ritrarre una comunità unita, vitale e creativa, determinata nel far conoscere al mondo la propria unicità attraverso il re dei vini.
Il secondo libro che propongo potrebbe non sembrare attinente, ma in realtà lo è. Si tratta di “
Elisir di Fata e decotto di Comare” (Press & Archeos) di
Daniela Braccini. Può stupire vedere questo titolo tra i libri dedicati all’enogastronomia, tuttavia, le erbe e i decotti sono attinenti all’arte culinaria, l’utilizzo e la dose delle erbe sotto forma di liquori e pozioni esaltano i sapori e le emozioni, possono avere poteri per allontanare i malanni, dare energia, infondere buon umore o ovattare i sensi rilassandoli. Bere un elisir, un liquore di erbe ed estratti, non nutre il corpo ma appaga l’anima, attenua la fatica, crea serenità, a volte accompagna una dolce malinconia. I decotti invece alleviano i dolori e i piccoli traumi, hanno poteri medicinali, aiutano a farci recuperare le forze. Le erbe e piante medicinali sono studiate, sperimentate e usate da millenni. I rimedi popolari e le ricette della nonna sono sempre stati la prima medicina contro i disturbi fisici o psichici. Tra le mura domestiche chi meglio di una vecchia comare a cui era affidata la salute di grandi e piccini poteva conoscere i giusti rimedi tramandati in famiglia? Tra scienza e suggestione, spezie e erbe dai poteri curativi e taumaturgici, ognuno potrà trovare tra queste pagine antichi rimedi contro un dolore fisico o un’angoscia dell’anima e vivere meglio.
Il terzo libro - “
A tavola con gli Artusi” (Sarnus) - rappresenta l’eccellenza toscana a tavola, racchiude la tradizione e l’innovazione dei sapori in 280 ricette, dagli antipasti ai dolci, tutte descritte in modo minuzioso, facili da realizzare, seguite da consigli e curiosità per raccogliere anche il sapore delle emozioni. Il noto gastronomo italiano,
Pellegrino Artusi, lascia ai suoi discendenti tutta la sua sapienza culinaria e il risultato dei suoi esperimenti gastronomici.
Luciano e
Riccardo Artusi – autori del libro - ereditano così la passione per la cucina e la parola scritta e le condividono sperimentando e divulgando prelibate ricette che racchiudono in uno speciale ricettario. Sono piatti che uniscono la scienza, la tradizione, la creatività e il cuore. Le ricette sono accompagnate da aneddoti, curiosità su Firenze e la fruttuosa terra della Toscana. Il testo degli Artusi rappresenta una vera e propria enciclopedia enogastronomica per tramandare la buona cucina nel nostro paese.
Tornando indietro nel tempo, non posso non parlare di un libro dedicato a Dante, del resto non si può parlare di Toscana senza citare il sommo poeta. È “
Nel cerchio dei golosi. A tavola ai tempi di Dante” (Mauro Pagliai Editore) di
Maria Concetta Salemi che racconta quali erano i prodotti della terra, i sapori e i rituali del galateo ai tempi di Dante, scopre ricette d’epoca e allieta con aneddoti curiosi, citazioni del Decameron o della Divina Commedia. Fa intendere il cibo come simbolo di potere: elaborati banchetti dai sapori intensi erano riservati solo ai più ricchi, ben diverso era il nutrimento per sfamare i poveri e i contadini, mentre nuove pietanze e tecniche di cottura approdavano nelle cucine dell’aristocrazia in declino e di nuove famiglie alla ribalta. “Il cerchio dei golosi” racconta vizi e virtù di un popolo attraverso il rapporto con il cibo e sazia la curiosità del lettore sul tema della tavola nel Medioevo dantesco.
Ultimo libro riguarda un tratto della Toscana molto affascinante, il tratto toscano della Francigena, la strada storica che da Canterbury portava i pellegrini cristiani fino a Roma e poi in Terrasanta. È “
La Via Francigena in Toscana. Luoghi, storie e sapori" (Sarnus) di
Fausto Filidei che racconta 380 chilometri suddivisi in sedici tappe. Partendo dall’attuale passo della Cisa in direzione di Pontremoli, si prosegue verso la Versilia, la Lucchesia, il Valdarno inferiore, la Val d’Elsa e le terre del Chianti, e infine si giunge nella Val d’Orcia fino al confine con il Lazio. Il lettore si trova a fare un vero e proprio viaggio tra le bellezze paesaggistiche e storiche e i sapori e i profumi di una terra ricca. Il testo incuriosisce con la storia dei luoghi che si incontrano, i borghi antichi, l’arte e i monumenti, ma anche con le leggende, gli aneddoti, i personaggi e… non per ultimo le ricette e i piatti tipici. Le ricette sono novanta, tutte raccontano il territorio e alla sua storia, sono piatti preparati con differenti metodi e attrezzi legati alla tradizione. Spesso sono rivisitazioni di piatti medievali, di cui conserva solo il nome. Per ogni piatto e consigliato un abbinamento enologico e anche il vino diventa protagonista.