La casa editrice viene fondata nel 1933 da un gruppo di amici, allievi del liceo classico D'Azeglio. Prende il nome dal più giovane di loro, Giulio Einaudi, ma il gruppo comprendeva anche Leone Ginzburg, Massimo Mila, Norberto Bobbio, Cesare Pavese. L'emblema della Einaudi, lo struzzo, è stato ereditato dalla rivista «La Cultura» di cui Giulio Einaudi fu l'ultimo editore, prima che il regime fascista la sopprimesse nel 1935, anche se l'origine risale a prima del 1574, anno in cui fu pubblicato nel volume "Dialogo delle imprese militari et amorose" di Monsignor Paolo Giovio
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