Antonio Ferrara

Scritto il 15/05/2020
Cara Lucia, questo racconto, molto bello, molto intimo, rende efficacemente l'idea della dimensione surreale del tempo che stiamo vivendo. Un tempo del tutto nuovo, in cui ci confrontiamo con una dimensione inesplorata di noi stessi. Tu riesci a cogliere efficacemente questo sentimento primitivo dell'uomo di fronte a se stesso, piuttosto che di fronte ad una minaccia come può essere quella pandemica. Il più grande nemico dell'uomo è l'uomo stesso il quale è alla continua ricerca di una sua identità e di una consapevole partecipazione emotiva al mondo che lo circonda. La tua è una storia di speranza, di ricerca dell'altro perché nell'altro ci siamo noi con i nostri dubbi e le nostre contraddizioni.
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