Appassionato contradaiolo del Drago, Walter Benocci si è da sempre interessato alla Storia di Siena, delle Contrade e del Palio. Ha partecipato alla realizzazione dei volumi “Contrada è” (1980), “MM” (agenda 2000 per i piccoli contradaioli, 1999) e “A Bella Mostra” – le monture di Piazza del 2000” (2001), fornendo un contributo sulla descrizione delle scelte artistiche utilizzate dalla Contrada del Drago per l’ultimo rinnovo dei costumi. Suoi contributi sono apparsi talvolta sul periodico senese “Il Carroccio”. Ha collaborato – e continua a collaborare – al periodico di informazione della Contrada del Drago “I Malavolti”, pubblicandovi numerosi articoli sulla storia del Drago, tra i quali ricordiamo: “Il Drago all’ombra di San Domenico” (uno studio sui rapporti tra la Contrada del Drago e la Ven. Compagnia di S. Domenico in Camporegio, alla ricerca della successiva ubicazione della sede della Contrada stessa e della documentazione oggi mancante); “Sancti Egidii o Sancti Ambroxii” (grazie all’attenta rilettura di un documento del Quattrocento è stato svelato e corretto un errore iconografico che riguardava una delle due Compagnie Militari del Drago). Nel 1999 pubblica il volumetto “Memorie dietro al vetro”, un’accurata guida alla Sala delle Vittorie della Contrada del Drago, che tra breve dovrà essere ristampato, aggiornandolo, perché esaurito. Di più recente pubblicazione, sempre nello stesso ambito, “I rapporti di Casa Savoia con la Contrada del Drago”, “La stalla errante” (storia dei luoghi che hanno ospitato i barberi del Drago), “Arde il cuore o la fiamma in bocca” (considerazioni storiche sul motto del Drago), “Massimiliano Franceschini primo Alfiere del Drago - accadde 357 anni or sono”, e tanti altri articoli su bandiere storiche, personaggi e famiglie dragaiole. In corso di preparazione “Gli Alfieri e i Tamburini del Drago” (dalla prima menzione ai giorni nostri), “Storia della Contrada del Drago” e “Evoluzione dell’insegna della Contrada del Drago”. Da decenni quindi raccoglie notizie su questi argomenti frequentando gli archivi della Città ed oggi, cinquantottenne, abbandonata l’attività lavorativa ed avendo finalmente il tempo a disposizione sempre desiderato, decide di dare un’accelerazione alla propria attività di ricerca ma soprattutto alla divulgazione di quanto fino ad oggi raccolto. La pubblicazione del volumetto “Girolamo Spannocchi Capitano Patriota e le monture alla Piemontese” è il primo passo in questa direzione