Simha Rotem (Kazik) nacque a Varsavia nel 1924. Il suo nome originario è Szymon Rathajzer). Allo scoppio della seconda guerra mondiale aveva 15 anni. Nel Ghetto di Varsavia, diciannovenne, combattè nei ranghi dello ŻOB (Organizzazione Ebraica di Combattimento) costituita da giovani e adolescenti i quali, senza che nessuno prestasse loro soccorso, seppero tener testa all’esercito nazista per settimane. Rathajzer conosciuto con il nome di battaglia Kazik (diminutivo del nome polacco “Kazimierz”), acquisì in breve una posizione importanza per la sue capacità e lo spirito di dedizione. Quando tutto sembrava perduto, inviato in missione nella parte “ariana” di Varsavia, organizzò una via di fuga attraverso le fogne e guidò le ultime decine di combattenti in salvo fino alla foresta per unirsi alla rivolta polacca dell’anno successivo. In particolare divenne capo delle staffette dello ŻOB e la sua attività clandestina in contatto con la resistenza polacca fu fondamentale per il soccorso di migliaia di ebrei che ancora sopravvivevano a Varsavia e nei dintorni segregati nei rifugi. Emigrato in Israele nel 1947, collegandosi al passato biblico, assunse il nome di Simha Rotem, dal nome del cespuglio dai fiori profumati, sotto il quale il profeta Elia, amava riposare. È uno degli ultimi testimone della rivolta del Ghetto di Varsavia . Abita nel centro di Gerusalemme con la moglie Ghina.