Sigfrido Bartolini

Sigfrido Bartolini (Pistoia, 21 gennaio 1932 - 24 aprile 2007), pittore, incisore e scrittore. Quindicenne, partecipa nel 1947 a una mostra promossa dal Comune di Pistoia, risultando tra i premiati: è la tappa d’esordio di un nutritissimo repertorio espositivo. Seguiranno, negli anni, oltre cinquanta mostre personali in varie città italiane – Roma, Milano, Torino, Venezia, Firenze – e all’estero – Stati Uniti, Francia, Spagna, Germania, Grecia – presentate e segnalate dai critici più autorevoli. Nel 1966 fonda con Barna Occhini il quindicinale «Totalità», erede di «La Voce» e «Lacerba», cui collabora con scritti e xilografie originali. Infaticabile sperimentatore di tecniche, Bartolini ha illustrato decine di volumi, tra i quali opere di Bernardo di Clairvaux, Vieira, Petrocchi, Serpieri, Savinio, Cattabiani, Nemi e Beatrice di Pian degli Ontani nonché, in occasione del Giubileo del 2000, il Vangelo. Nel 1983 ha curato la stampa della monumentale edizione di Pinocchio voluta dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi per il centenario della pubblicazione, illustrandola con oltre trecento xilografie in nero e a colori, frutto di ben dodici anni di lavoro: le testimonianze della fatica dell’artista sino all’edizione – studi preparatori, disegni di oggetti, legni incisi e prove di stampa – si sono trasformate in una fortunata mostra che ha fatto il giro del mondo. Scrittore, critico e polemista di grande ascolto (ha collaborato intensamente ai quotidiani «L’Indipendente», «Il Giornale» e «Libero»), parte dei suoi scritti sull’arte sono stati raccolti nel volume La Grande Impostura (Polistampa 2002). È autore di fondamentali monografie sulle incisioni di Soffici, Sironi, Innocenti, Lega, Rosai, Cremona, Boldini e altri. Nel marzo aprile 2000 la Regione Lombardia gli ha dedicato a Milano, nel palazzo della Triennale, una vasta mostra antologica. Le sue opere grafiche si trovano presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, la Biblioteca Vaticana e la Biblioteca Nazionale di Parigi. La sua ultima opera è rappresentata dalle quattordici vetrate istoriate per la chiesa dell’Immacolata in Pistoia, inaugurate nel dicembre del 2006.

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