Rainer Maria Rilke (Praga 1875 – Valmont 1926. Sperimentatore e innovatore del linguaggio poetico, ha impresso svolte decisive alla sua produzione,
passando dal soggettivismo neoromantico a quella “poesia oggettiva” che ne ribalta lo statuto, a vantaggio di una rappresentazione della realtà. L’incontro a Monaco con Lou Andreas Salomé gli consentì di aprirsi alla flosofa e alla psicanalisi (conoscendo personalmente Freud) e di intraprendere viaggi
formidabili – matrice forse di continue peregrinazioni, fno all’approdo al castello di Muzot nel 1922, dove portò a compimento l’opera di una vita: le
Elegie Duinesi e i Sonetti a Orfeo. Di questa grande avventura si ricordano soprattutto le tappe fondamentali delle Nuove Poesie (1907), dei Quaderni
di Malte Laurids Brigge (1909), dei Requiem dello stesso anno, nonché delle ultimissime raccolte scritte in francese, Verzieri, Rose, Quartine Vallesane.
Riposa nel cimitero di Raron, sotto una lapide che reca l’epitafo scritto di proprio pugno: Rosa, pura contraddizione. Piacere di essere il sonno di nessuno sotto infnite palpebre.
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