Luigi Campolonghi

Luigi Campolonghi (1876-1944), giornalista, scrittore, politico, è una figura di primo piano nella storia del socialismo italiano. Iscrittosi ventenne al Partito Socialista, nel 1898 è costretto a fuggire a Marsiglia per evitare l’arresto, come racconta nel libro Pontremoli. Una cittadina tra l’80 e il ’900. A Pontremoli aveva già fondato il giornale socialista “La Terra” insieme al compatriota Alceste De Ambris. Rimane in Francia tre anni e si dedica all’organizzazione dei lavoratori italiani, attività sindacale che gli costa l’espulsione anche dalla Francia. Ritornerà in Francia come corrispondente del “Secolo”, il quotidiano democratico di Milano. Durante la Prima guerra mondiale svolge attività per annodare intese fra l’interventismo democratico italiano e francese. Intanto aveva pubblicato libri a sfondo sociale, come Vita d’esilio, La Zattera, La Nuova Israele (Chiappini, 2014); biografie di rivoluzionari come Amilcare Cipriani e Francisco Ferrer e Nella tormenta. Diario di un inviato sul fronte belga nel 1914. (Tarka, 2014). Nel ’23, quando i fascisti comprano “Il Secolo”, si ritira a Nérac, nel Sud-Ovest della Francia, si trasforma in agricoltore. Con l’aiuto della moglie Ernesta e degli amici, Campolonghi fonda la “Ligue italienne des Droits de l’Homme” (LIDU). Colpito da emiplegia il nel ’40, torna in Italia dopo il 25 aprile del ’43, e muore a Settimo Vittone il nel dicembre del ’44.
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