Luca Faggella (Livorno, 8 aprile 1964). Compositore e autore, considerato “l’unico crooner” e chansonnier italiano. La musica come scelta e progetto di vita arriva nel 1996, quando mette in scena "Faggella canta Ciampi", spettacolo che lo propone sulla scena nazionale attraverso l’interpretazione di un grande classico “maledetto”: Piero Ciampi, punto di riferimento (soprattutto poetico) fondamentale per Luca Faggella, con Ian Curtis e Jacques Brel. Dal 1998 inizia a proporsi come autore con un concerto (“Mezmerism”) ispirato alle tradizioni musicali ebraiche, sia yiddish che sefardite, rielaborate come energiche sferzate di “etno-dark”. Nel 2002 pubblica l’album fondato su questo lavoro, intitolato Tredici canti per il quale riceve il Premio Tenco/SIAE come “miglior autore emergente”. Nel 2004 cambia rotta con Fetish, proponendosi nella veste inconsueta di chansonnier dark, ispirandosi chiaramente alla scena musicale ’77-’79 (Joy Division, Pére Ubu, Virgin Prunes). L’album dal vivo Questa notte suona forte, tutto bene (2007) lo pone ancora all’attenzione della critica mettendo “nero su bianco” le sue potenzialità come “animale di scena”. Tre anni dopo Ghisola si impone come il suo miglior lavoro: disco essenziale, elegante, con la voce in primo piano e la produzione molto accurata di Giorgio Baldi. Nel 2009 e 2010 riceve la Targa Leo Ferré dedicata prima a Jacques Brel, l’anno seguente a Piero Ciampi, come loro buon interprete e “erede” della tradizione rinnovata degli chansonniers. Come attore, Faggella è stato diretto da Michelangelo Ricci, interpretando Jarry (Ubu Re), Beckett (Finale di Partita) e Borges (La biblioteca di Babele), da Massimo Luconi (Bianciardi/Ciampi), e Maria Teresa Pintus in Poesia ‘70, spettacolo-reading su testi di Pasolini, Caproni, Bellezza e altri.