Giorgio Israel è professore ordinario di storia della matematica presso l’Università di Roma “La Sapienza”, è autore di più di 200 articoli scientifici e 30 volumi. Ha esplorato il ruolo della scienza nella storia della cultura europea attraverso saggi e libri come Il mondo come gioco matematico (con A. Millán Gasca, Bollati Boringhieri, 2008, Premio Peano). La visione matematica della realtà (Laterza, 1996), The Invisible Hand (con B. Ingrao, MIT Press, 1990), The biology of numbers (con A. Millán Gasca, Birkhäuser, 2002), La natura degli oggetti matematici (Marietti, 2011) analizzano vari aspetti dell’idea di razionalità matematica. Altri lavori sono dedicati al ruolo del pensiero ebraico nella nascita della scienza moderna, alla tradizione mistica ebraica (La Kabbalah, Il Mulino 2005), alle teorie razziali durante il fascismo (Il fascismo e la razza. La scienza italiana e le politiche razziali del regime, Il Mulino, 2010). Libri recenti, tra cui La macchina vivente (Bollati Boringhieri, 2004), Chi sono i nemici della scienza? (Lindau, 2008, Premio Capalbio) riguardano il meccanicismo e la deriva tecnoscientifica. Pensare in matematica (con A. Millán Gasca, Zanichelli, 2012) è un’introduzione alla matematica che mira a enfatizzarne la dimensione culturale.
È stato direttore del Centro di Ricerca in Metodologia delle Scienze (presso l’Università di Roma “La Sapienza”). È membro della Académie Internationale d’Histoire des Sciences. È stato più volte professore invitato presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e presso l’Université Paris I-Panthéon-Sorbonne.