Franz Borghese nasce a Roma nel 1941 e frequenta le lezioni di Domenico Purificato, Giuseppe Capogrossi, Umberto Maganzini,
Giulio Turcato al Liceo Artistico di via Ripetta. Nell’ambiente culturale di via Margutta entra in contatto con Sebastiano Sanguigni e Ugo Moretti;
nel 1964 fonda il gruppo e l’omonima rivista «Il Ferro di cavallo» a cui collaborano prestigiose personalità di cultura, artisti,
letterati e poeti come Giorgio Fasan, Dario Bellezza, Roberto D’Ercole, Massimo Antoci, Daniele Romano, Anna Paola Principe, Paolo Petrucci,
Francesca Romana Coluzzi, Maurizio Marini, Adalberto Starace, Paolo Marletta, Stefanella Giovannini, Roberto Correnti, Diego Cimara, G.B. Salatino,
Alessandro Haber. Al 1968 risale la sua prima mostra personale, mentre dal 1969 affronta esperienze pittoriche contraddistinte da satira e sarcasmo,
realizzando personaggi di forte carica espressiva che fanno nascere paralleli con l’opera di Grosz, Dix, Ensor, Maccari e Hoerle.
Borghese
si dedica alla pittura, alla grafica e alla scultura riscuotendo ampi consensi di critica e pubblico, che lo portano ad avere un’intensa
attività espositiva consumata nel corso degli anni. La vena fantasiosa e dissacrante lo spinge anche a cimentarsi nella scrittura, pubblicando
racconti autobiografici, scritti narrativi e frammenti aforistici di graffiante ironia, come Waterloo, battaglia immaginaria (1990), Storia di una
vocazione (1995).
Scomparso improvvisamente il 16 dicembre 2005, Franz Borghese ha un amore precoce per l’arte che coltiva insieme alla
passione per il gioco degli scacchi ove raggiunge il massimo livello delle categorie nazionali. Pur nella priorità assoluta dell’impegno
artistico, non rinuncia al piacere di giocare ogni tanto una partita “amichevole”, seppur “lampo”.