Nato nel 1875 da una famiglia fra le più in vista di Siena, Fabio Bargagli Petrucci coltivò fin dagli anni giovanili il culto per la storia e per l'arte senese. Ancora studente universitario in legge pubblicava due opuscoli: uno sulla Valdichiana senese e l'altro, Le acque di Siena. Note storiche. Fontebranda, prodromo ai due volumi sulle Fonti di Siena e i loro acquedotti, che, pubblicato nel 1906, costituisce sicuramente la sua opera di maggiore spessore. La vocazione giovanile al variegato mondo dell'arte, subito predominante sugli studi giuridici, si estrinsecò ben presto in una serie di interventi pubblicistici appassionati, tesi a ridestare l'attenzione verso l'arte antica, a sollevare le problematiche relative alla tutela e alla conservazione del patrimonio artistico italiano, ad incoraggiare il risveglio delle arti decorative. L'impegno verso lo studio dell'arte senese e verso la salvaguardia del patrimonio artistico cittadino lo condussero negli anni ad intraprendere una serie di iniziative di rilievo, come la fondazione di alcune qualificate riviste d'arte, l'impulso al restauro e alla conservazione di importanti testimonianze dell'attività artistica a Siena, l'organizzazione di un efficiente sistema museale, la salvaguardia del tessuto urbanistico cittadino. Un'attività che trovò momenti importanti e qualificati anche nel corso di una lunga carriera politica, culminata con la nomina a Podestà di Siena nel corso del 1926. Un incarico tenuto fino al 1936. Il Bargagli Petrucci morì a Roma nel 1939