Emilio Cecchi (Firenze 1884 – Roma 1966), scrittore e saggista, è annoverato tra i più grandi maestri della critica letteraria del Novecento alla quale si dedicò per tutta la vita, in particolare per la letteratura italiana e anglosassone. Collaborò alla “Voce” e, nel 1910, divenne critico letterario della “Tribuna”. Dopo la guerra andò a Londra come corrispondente della “Tribuna”; nel 1925 aderì al manifesto antifascista di Benedetto Croce. Nel 1927 passò a collaborare con il “Corriere della Sera”. Fu estroso e acuto osservatore dei fenomeni culturali, artistici e politici dei paesi che visitò, di cui ci ha lasciato attestazioni in America amara (1939), che narra il suo secondo viaggio oltreoceano, in Messico (1932), Et in Arcadia Ego (1936), da noi qui presentato col titolo Viaggio in Grecia, e Appunti per un periplo dell’Africa (1954). Infine, insieme a Natalino Sapegno, diresse la Storia della letteratura italiana.
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