Donatella Contini, narratrice e drammaturga nata a Roma e laureata a Firenze con Giuseppe De Robertis, esordì sul «Selvaggio» di Maccari con l’avallo di Anna Banti. A iniziare dalla prima raccolta pubblicata con Vallecchi (Del colore del Rio de La Plata, 1991), venti anni di racconti distribuiti in sette volumi sono stati recentemente riuniti in una folta scelta introdotta e commentata da Marino Biondi (Racconti, Firenze 2008). Tra il 1998 e il 2007, sono uscite anche dieci pièce, andate in scena con varie repliche a Firenze, a Siena, a Roma, a Milano (in particolare Padri e figlie che si ispira al Journal dell’ultimogenita dell’autore dei Promessi sposi, Matilde, e L’ombra del Manzoni: atti unici che hanno avuto anche molteplici letture e drammatizzazioni in molte scuole in Italia). “Il racconto, interferito dalla scrittura drammaturgica – ha scritto Biondi –, è diventato il veicolo privilegiato per esprimere una letteratura costruita sulla memoria, memoria e memorie, d’infanzia e di vita adulta, sulle provocazioni e gli inganni dell’esperienza nel momento in cui si trasfigura in ricordo”.
Il romanzo autobiografico In tre tempi viene pubblicato nel 2012 da Mauro Pagliai nella «Biblioteca del viaggiatore» diretta da Mario Graziano Parri.
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