Carlo Lorenzini, più noto con lo pseudonimo di Collodi (dal nome del paese natale della madre), nacque a Firenze nel 1826, da una famiglia modestissima: il padre era cuoco e la madre sarta e cameriera presso la famiglia Garzoni. Studiò presso i padri Scolopi e poi in seminario, ma nel 1848 lo troviamo fervente mazziniano (parteciperà, da volontario, alle due guerre di Indipendenza del 1848 e 1859). A causa delle sue idee politiche, Lorenzini ebbe dei fastidi con il governo del granduca Leopoldo (poi enfatizzati dall’agiografia risorgimentale: in realtà rimase fino alla pensione impiegato di Stato e, più precisamente, aggiunto all’ufficio della censura teatrale).
Di ingegno versatile, creativo, spiritoso, Lorenzini si dedicò al giornalismo fondando il periodico «Il Lampione», che si prefiggeva di “far lume a chi brancola nelle tenebre”; dopo la restaurazione granducale «Il Lampione» dovette chiudere (riaprirà undici anni dopo) e Lorenzini si dedicò al giornale «Scaramuccia», collaborando ad altri periodici fra cui il «Fanfulla».
La sua attività letteraria si intensificò dopo il pensionamento e si rivolse specialmente alla letteratura per l’infanzia. Morì nel 1890.