Arturo Stanghellini (Pistoia 1887-1948), nel 1910 si laurea in lettere presso l’Università di Bologna, dove è anche allievo di Giovanni Pascoli. Subito dopo inizia la carriera di insegnante. Nel luglio 1916 lascia l’insegnamento e parte come tenente per la guerra, con la Brigata Pinerolo. Al ritorno, dopo oltre due anni trascorsi in gran parte nelle trincee del Carso, scrive il suo libro più importante Introduzione alla vita mediocre. Dal 1932 al 1940, è addetto culturale a Malta, in Ungheria, a Varsavia, a Granada. Continua a scrivere su periodici e quotidiani e a pubblicare romanzi, volumi di racconti, prose autobiografiche, fra cui Quando gli assenti ritornano, 1923; La mamma innamorata, 1926; Orme sulla via, 1925; Fermate all’osteria dei ricordi, 1936. Nel marzo del 1943 viene arrestato per antifascismo e trascorre tre mesi in carcere, fino alla liberazione per opera dei partigiani di Silvano Fedi. Nel 1944 il Comando Militare Alleato lo nomina Provveditore agli studi della provincia Pistoia.
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