Tre giorni di incontri, letture ed eventi sul tema dell’umorismo, della comicità e della satira. Venerdì 23 fino a domenica 25 settembre, a Livorno spazio alla seconda edizione de “Il senso del ridicolo”, festival italiano diretto da
Stefano Bartezzaghi, promosso da Fondazione Livorno, gestito e organizzato da Fondazione Livorno - Arte e Cultura, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. Ad aprire la kermesse alle ore 17, in piazza del Luogo Pio, dopo i saluti istituzionali, il filosofo e scrittore
Maurizio Ferraris terrà la lectio magistralis “Fenomenologia dello spirito” in un dialogo ideale con un amico e maestro da poco scomparso,
Umberto Eco (ingresso gratuito). Alle ore 19, sempre in piazza del Luogo Pio,
Marco Ardemagni, poeta, autore e conduttore radio/televisivo, con “Centurie labroniche” si cimenterà sulla tecnica della divinazione alla maniera di
Nostradamus (ingresso gratuito). Al Teatro Vertigo alle ore 21 ci sarà poi la proiezione del film del 1960 “Tutti a casa” di
Luigi Comencini (ingresso 3 euro) e alle ore 21,30 al Teatro Goldoni,
Geppi Cucciari porterà “Geppi Dentro” (ingresso 3 euro). Durante il festival, eventi, mostre, proiezioni cinematografiche, laboratori per bambini e ragazzi, filosofi, scrittori, giornalisti, radio-star, letterati, storici dell'arte e del cinema e naturalmente comici, si interrogheranno sul significato del riso e sulla straordinaria funzione rivelatrice dell'umorismo, della comicità e della satira.
La mostra. Se i quadri potessero parlare - Inaugurazione giovedì 22 settembre alle ore 18.00 alla Bottega del Caffè. Sarà presente
Stefano Guerrera. La mostra rimarrà aperta fino al 25 settembre e osserverà i seguenti orari: giovedì 22 dalle 18.00 alle 20.00 | venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 dalle 10.00 alle 20.00 (ingresso gratuito). La spassosa pagina Facebook in cui Stefano Guerrera ha corredato capolavori della storia dell’arte di battute esattissime e spiazzanti (come «Mai ‘na gioia» e «Ciaone») ha già prodotto due libri editi da BUR Rizzoli. Ora ne deriva questa mostra, che tradisce l’amorevole confidenza con cui è lecito e consigliabile sdrammatizzare la sacralità dell’arte e portarcela, così, più vicina. Riderne è un altro modo di misurare la sproporzione fra il suo linguaggio universale e i nostri gerghi e dialetti quotidiani. A presidiare silenziosamente la mostra, la Testa n. 2 della famosa beffa su
Modigliani del 1984: l’unica che fu prodotta davvero e soltanto per uno scherzo giovanile e scanzonato, scherzo che però ha poi preso una dimensione impensabile, enorme e persino drammatica.
La mostra. Bruno Munari: un personaggio in cerca d’aurore - Inaugurazione venerdì 23 settembre alle ore 11.30 nella Sala degli Archi, Fortezza Nuova. La mostra rimarrà aperta fino al 25 settembre e osserverà i seguenti orari: venerdì 23 dalle 11.30 alle 20.00 | sabato 24 e domenica 25 dalle 9.00 alle 20.00 (ingresso gratuito). Macchine, poltrone, forchette, animali, paradossi: nel lavoro di
Bruno Munari, che lui stesso ripercorreva in una mostra autobiografica, persino le macchine per le fotocopie non riescono a fare banalmente il loro mestiere giacché sono costrette all'originalità. Se l'umorismo è cercare le pieghe inedite del mondo, Munari è stato non solo un grande artista e un maestro di design, ma anche, incidentalmente, un umorista impareggiabile, per il quale l'ovvio è l'oppio dei popoli e l'occhio, invece, ne costituisce l'unico possibile riscatto.
Info -
www.ilsensodelridicolo.it